Tra le soluzioni costruttive più ambite nel mercato edilizio, particolarmente nella costruzione di ville e abitazioni ecocompatibili, troviamo le case con tetto piano, dal design moderno, le linee pulite e le forme geometriche semplici ed essenziali. Tuttavia, se fino a qualche anno fa una casa con tetto piano non veniva considerata una soluzione economicamente sostenibile, oggi le coperture piane sono alla portata di un bacino di clienti assai più ampio.
Nonostante il tetto piano sia entrato a pieno titolo tra le soluzioni costruttive più richieste nel mercato, va comunque ricordato che non per questo il tetto tradizionale (tetto a falda o tetto inclinato) deve ritenersi superato, almeno per quanto riguarda l’isolamento. Infatti, indipendentemente dai requisiti specifici, quindi dalla complessità di esecuzione o della scelta della stratigrafia, sia i tetti piani sia i tetti a falda sono in grado di soddisfare le esigenze fisiche e strutturali di un tetto, così come soddisfano le esigenze di isolamento termico imposte dalle normative in vigore, preservando l’edificio in modo affidabile e duraturo dall’azione degli agenti atmosferici.
Per quanto riguarda il tetto piano, ne esistono vari tipi, come il tetto caldo e il tetto rovescio, ed entrambi fanno parte della più ampia categoria di tetti piani semplici e non ventilati. La differenza tra le due tipologie di copertura sta nella posizione della membrana impermeabile rispetto al pannello isolante. Mentre nel tetto caldo l’impermeabilizzante si trova sopra l’isolante, nel tetto rovescio la posizione risulta invertita, in questo modo è l’isolante ad essere collocato al di sopra della guaina impermeabile.
Il tetto rovescio è una tipologia di copertura piana sempre più richiesta dai progettisti, ma un risultato ottimale richiede l’utilizzo di materiali speciali. come il polistirene espanso estruso di cui è fatto lo Styrodur, prodotto di punta nel settore. L’XPS (polistirene espanso estruso) è infatti l’unico materiale adatto a una tale stratigrafia poiché non assorbe acqua, è inattaccabile dall’umidità e resistente alla putrescibilità.
Il ribaltamento della membrana impermeabile, come accade nei tetti rovesci, necessita di un isolante particolarmente solido e resistente, dato che sarà sottoposto a sollecitazioni particolarmente intense dovute all’acqua piovana, al terreno di un eventuale rinverdimento o ai carichi mobili su tetti a terrazza, o a tetti carrabili adibiti a parcheggio. Tetti caldi e tetti rovesci possono essere sia non praticabili, sia praticabili. Una copertura piana praticabile può essere definita da un tetto a terrazza, un tetto parcheggio o dal tetto verde (intensivo/estensivo). Tutte soluzioni che prevedono pressioni piuttosto gravose e che di conseguenza richiedono un materiale notevolmente robusto, non solo imputrescibile, ma che possieda un’elevata resistenza alla compressione. Concludendo: un isolante, per poter svolgere la sua funzione in un tetto rovescio, necessita di una capacità termoisolante efficace e di lunga durata.
I VANTAGGI DEL TETTO ROVESCIO: TETTO ROVESCIO VS TETTO CALDO CONVENZIONALE
- Nel tetto rovescio la guaina impermeabilizzante è posta su un fondo resistente, robusto e uniforme, quindi non possono formarsi giunti tra le singole lastre isolanti, come potrebbe invece accadere qualora la membrana fosse collocata sopra l’isolante. Nei punti di giunzione tra una lastra e l’altra, infatti, l’impermeabilizzante potrebbe incurvarsi in prossimità di questi punti, con possibile formazione di crepe.
- Dato che nel tetto rovescio l’impermeabilizzante aderisce con tutta la superficie al solaio pieno in calcestruzzo, in caso di danni le perdite possono essere localizzate con facilità. Nel caso dei tetti caldi, invece, molto spesso l’entità del danno dell’impermeabilizzante è visibile a una notevole distanza dal vero punto danneggiato dell’impermeabilizzazione, rendendo difficile risalire al punto esatto da riparare.
- Nella realizzazione di un tetto rovescio, le lastre di isolante possono essere posate anche in condizioni di nebbia e pioggia, cosa non possibile per i tetti caldi tradizionali, nei quali si andrebbero a creare bolle di vapore a causa dell’umidità formatasi tra la guaina e le lastre isolanti.
- In caso di tetto rovescio l’impermeabilizzante è sempre protetto dai raggi UV. Con il tetto caldo, al contrario, la protezione non è sempre garantita, con possibilità di danni sia per guaine sintetiche che per guaine bituminose.
- Nel caso di tetto rovescio anche le escursioni termiche registrate sull’impermeabilizzante risultano essenzialmente ridotte. Allo stesso tempo, nel tetto rovescio la guaina è protetta da sollecitazioni meccaniche e shock termici che potrebbero danneggiarla.